Tutti i bambini quando vedono i cartoni animati, imparano qualche lezioni di vita e spesso sognano di essere uno dei protagonisti. La fantasia, può diventa una realtà.
Siamo stati tutti dei bambini e delle bambine
Siamo stati tutti dei bambini e delle bambine, ma ciò che ci accomuna sono state le tante ore a guardare la televisione, negli anni’80, i cartoni animati ci insegnavano la vita.
E’ vero che i cartoni animati non hanno età, nascono da un periodo storico molto lontano, la strada per giungere fino a noi è stata lunga e tutt’oggi riscuote un discreto successo tra le nuove generazioni.
Per la maggior parte di noi il pomeriggio era un momento importante della giornata, stare ore e ore a guardare quella serie televisiva come: Holly e Benji, due fuori classe (Autore Yoichi Takahashi 1983-1986), Gigi la trottola (Autore Noburo Rokuda 1980-1982),
Mimì e la nazionale di pallavolo (Autore Chikako Urano 1981-1983), Occhi di gatto (Autore Tsukasa HŌjŌ 1985-1986), Il grande sogno di Maya (Autore Suzue Miuchi 1984), Ken il guerriero ( Autori Buroson e Tetsuo Hara 1987-1988) questi sono una minima parte della costellazione che animava i pomeriggi italiani.
Bisogna far presente che la maggior parte dei cartoni animati erano una trasposizione dei manga giapponesi, è per questa ragione che abbiamo una cultura variopinta.
“Siamo cresciuti a pane e cartoni animati.”
Lara CeroniCartone Animato – Georgie (1983-1984)
“Che infanzia spensierata!”
Lara Ceroni
Ogni cartone che veniva trasmesso ha segnato la vita di ogni persona, essi erano al primo posto e per secondo posto c’erano i compiti della scuola. Durante i week-end coloravi i pomeriggi con gli album della Panini scambiando le proprie figurine con quelle delle amiche o leggendo i fumetti nei giornali dei programmi TV.
Leitmotiv
Qual’è stato il vostro leitmotiv?
Ogni generazione che si rispetti ha avuto il suo cartone animato preferito, prodotto dalle case produttrici americane della Warner Brothers, Walt Disney, Hanna&Barbera, come per esempio: Yoghi & Bubu, fino a giungere al cult della case produttrici giapponesi come per esempio il cartone animato: Anna dai capelli rossi. Diventano dei veri e propri messaggi pedagogici, che formano il bambino per accompagnarlo verso la crescita e la maturità, apportando una ricchezza nella sua vita mettendo in rilievo il tipo di carattere introverso o estroverso, sensibile o meno, facendo in modo di costruire certi valori educativi nei confronti della società.
Molti hanno definito questi cartoni animati non adatti ad un pubblico piccolo, ma non sono tanto d’accordo, ci deve essere sempre di fondo una buona educazione familiare e scolastica, alcuni lì hanno interpretati come diseducativi e posso solo essere adatti ad un pubblico adulto.
Allora i cartoni animati per le nuove generazioni, sono veramente più educativi della precedente?
Non credo proprio!
I cartoni animati hanno pregi e difetti, ma non sono più di tanto criticati, non ci sono battaglie e né censure.
Forse, perché la maggior parte dei giovani occupano il loro tempo su internet, sui social, sui videogame etc. quindi i genitori lasciano perdere.
Il Leitmotiv nei cartoni animati sono l’abbandono, l’amicizia, lo sport, la liberazione dalle atrocità della guerra, l’essere accettati, la famiglia, la magia come una valvola di apertura verso nuovi regni o mondi inesplorati, le battaglie tra il bene e il male, e molto altro.
Guerra & Pace
Per la serie TV anime degli anni ’70 noti come: Ufo Robot Goldrake (Autore GŌ Nagai 1975-1977), Mazinga Z (Autore GŌ Nagai 1972-1974) o Daintarn 3 (Autore Yoshiyuki Tomino, Hajime Yadate 1978-1979 e 1980) o Jeeg Robot d’acciaio (Autore GŌ Nagai e Disegnato da Tasuya Yasuda, 19775-1976 e 1979), tanti altri. Gli episodi di volta in volta raccontano di entità cattive provenienti da altre galassie che vogliono conquistare la terra, provocando delle guerre, ma grazie ad altri extra terresti di galassie buone lotteranno a fianco degli umani e riporteranno al genere umano la pace.
Mitico: Jeeg-Robot D’Acciaio (1975) Ideato da Gō Nagai e Disegnato da Tasuya Yasuda
Nel tempo, questi cartoni animati sono diventati dei cult portando lo studioso più scettico a porsi delle domande sul fenomeno, invece i bambini dall’animo buono e senza malizia ne erano affascinati e volevano essere uno degli eroi, questo non è un’aspetto da sottovalutare.
Come ben sapete negli ultimi anni molti cartoon sono entrati nelle sale cinematografiche, riscuotendo grande successo al botteghino.
Dopo il Festival di Roma (2017), scrissi la recensione del Film dal Titolo:
Mazinga Z Infinity, omaggio al noto robot giapponese, del Regista Junji Shimizu ora disponibile sul mio Blog.
La magia
La magia nei cartoni animati negli anni è stata molto presente nella vita delle persone esiste la magia bianca e quella nera, ma non entro in un campo che non è il mio e di cui non mi interessa nemmeno, lo accenno per farvi capire che le anime e la televisione trattavano questi argomenti in modo apparentemente innocente.
Facciamo un esempio con il cartone animato Lulù l’angelo tra i fiori dell’Autore Shiroh Jimbo, è un anime giapponese del 1979 prodotto dalla Toei Animation e trasmesso dalla Tv Asshi lo stesso anno.
La sigla della serie itrtaliana è cantata da Rocking Horse.
In Italia fu trasmesso la prima volta nel 1981, replicato successivamente nel 1988, nel 2004, nel 2007, nel 2009 fino a giungere nel 2010 sul canale Hiro.
Lulù – L’angelo dei Fiori (1979) Autore Shiroh Jimbo
Vi ricordate la trama di Lulù tra i fiori? Non tanto. Beh, vi rinfresco la memoria.
In un tempo lontano gli spiriti delle piante vivevano in armonia con gli umani, ma quest’ultimi iniziarono ad essere avidi e crudeli. Gli spiriti delle piante dovettero andare via, trovarono un pianeta e lo chiamarono Stella dei fiori. Un giorno, sulla Terra vengono inviati due spiriti Dundù e Nanà sotto le sembianze di un cane e di un gatto parlanti, per trovare la persona dal cuore puro e buono che avrà la missione di cercare il Fiore dai Sette Colori per la successione al trono e il Re della Stella dei Fiori le donerà una spilla magica. Dundù e Nanà conosceranno in Francia Lulù orfana di genitori, vive con i nonni che hanno un negozio dei fiori, lei discende dagli spiriti dei fiori ed è metà umana, spinta dai nonni va alla ricerca del fiore.
La storia si arricchisce di personaggi buoni e cattivi, come nelle favole della Walt Disney, il buono è un giovane fotografo di nome Celi e i cattivi sono l’egoista fata Toghenicia e il servo Yavoque che ha il potere di scatenare trombe d’aria.
Il giovane Celi ad ogni persona aiutata da Lulù e dai suoi animali, regala dei semi in memoria della lezione imparata e le persone aiutate inviano parte dei semi ai nonni della ragazza che li seminano nel loro giardino.
Lulù, dopo avere girato tutta l’Europa torna in famiglia perchè il nonno è ammalato e nel giardino trova fiorito il Fiore dai Sette Colori, purtroppo i cattivi cercano di prenderlo, ma è lo stesso fiore che sprigionando una immensa luce li sconfigge.
Lulù porta il fiore alla famiglia reale nel regno Stella dei Fiori, lì viene a conoscenza che il misterioso Celi è in realtà l’erede al trono.
Celi le chiede la mano, ma Lulù rifiuta perché è troppo legata ai nonni sulla Terra. Celi per amore declina l’eredità del trono come re lasciando quest’ultimo al fratello minore.
Celi e Lulù tornano sulla Terra e con loro i crudeli Toghenica e Yavoque che pure sconfitti vogliono cercare nuovi seguaci.
Il tema della magia l’ho già trattato in un’altro articolo che era Lo Specchio Magico.
Ho voluto portare due semplici esempi: Guerra & Pace, La magia per cercare di fare capire che il leitmotiv nell’animo di un bambino sono un’ancora di aggancio molto profonda e in fase adulta può rivelarsi molto utile per affrontare in modo simile i temi importanti della vita reale.
Dai cartoni animati alla vita reale
“Disegnare cartoni animati è difficile,
ma ancora di più lo è creare un personaggio di successo.”
Joseph Barbare
Siamo in un mondo in cui non sai mai cosa ti può riservare il futuro, d’altronde ai miei tempi c’era un altro tipo di benessere e un senso più appagante nell’amicizia, oggi certi valori si sono evoluti in forme diverse, così anche la formazione di nuove tipologie di lavori.
In passato quando eri in classe la maestra chiedeva all’alunno che mestiere voleva fare da grande, le risposte vertevano sul dottore, la maestra, l’agricoltore, in realtà sono lavori sicuri e redditizi, che ancora oggi sono ben considerati.
Gli altri bambini che rispondevano? Molti se lo tenevano per sé, ma altri rispondevano l’astronauta, l’inventore, lo stilista, il cantante, il mago. Lavori definiti fantasiosi, non redditizi e poco seri.
Quest’ultimi saranno lavori fantasiosi ma erano i lavori che i futuri bambini hanno scelto di intraprendere e molti di loro l’hanno realizzato.
“Amo il mio lavoro, continuo a fare tantissimi concerti
in giro per l’Italia e così posso incontrare tanti ragazzi,
tanta gente che mi vuole conoscere.
E’ la mia vita ed è ricca di magia, sono molto fortunata”.
Cristina D’Avena
Cartoon: Kiss Me Licia – Regia di Osamu Kansai (Anno: 1983-1984)
“Sono il più grande. Non solo lì metto KO,
ma scelgo in che round farlo”.
Muhammad Ali
Cartoon: Forza Sugar- Autore: Yū Koyama (Anno: 1980-1981)
” Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo.”
Pier Paolo Pasolini
Cartoon: Holly e Benji, due fuoriclasse,
Autore: Yoichi Takahashi (Anno:1983-1986)
” Non importa quante volte cadi,
quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi”.
Mario Calabresi
Cartoon: Il grande sogno di Maya – Autrice manga: Sueze Miuchi
Ognuno di noi ha un percorso da fare in questa vita, lottare per realizzare i propri sogni è un cammino.
Il cammino crea la crescita verso qualcosa di più concreto e insieme sviluppa l’evolvere dell’anima.
Non bisogna sempre ascoltare gli altri, ma usare la testa e il cuore e tanta caparbietà per raggiungere quell’obbiettivo.
Certe volte sento le persone lamentarsi che hanno inseguito i sogni dei genitori e non i loro.
Così la catena non si spezza, si continua a ripetersi.
Non sbagliate, abbiate il coraggio di rincorrere ciò che più vi piace, senza nessun rimpianto.
Come sarebbe bello che ognuno vedendo il proprio cartoon sognasse di essere il protagonista, o l’antagonista e in fase adulta riuscisse a realizzare il sogno di quando era piccolo.
Qualcuno una volta disse: “Bisogna sempre sognare in grande e poi crederci!”
Certe volte, quello che trasmette la televisione non è solo uno svago ma un’apprendimento costante, ci sono persone che guardando Kiss Me Licia e in futuro possono aver realizzato quel sogno.
I cartoon hanno questo potere di trasmettere alcuni aspetti come la tenacia, l’ incoraggiamento, la forza di volontà, il sudore nello studio, le rinunce a fare qualcosa altro rispetto alla gioia nel realizzarsi perché maggiore è lo sforzo e la costanza migliore sarà la realizzazione concreta del sogno.
Non siete d’accordo?
Conclusione
L’ideologia nei cartoni animati formano come vi dicevo il carattere di un bambino, i temi, le storie, le allusioni, i drammi, i lieto fine fanno parte di un mondo tra fantasia e realtà accuratamente ricercato dal produttore, o dal regista, o dal disegnatore o dal narratore affinché ci sia una sorta di dipendenza anche in fase adulta e un giro di merchandising redditizio che lega in modo affettivo le persone che hanno vissuto quegli anni.
Lo spettatore, ormai adulto, deve capire se i cartoni animati della sua infanzia gli sono stati utili come guida in questo mondo complesso e spesso traumatico o come per certi psicologi o per certi genitori come hanno dichiarato queste sono figure poco educative e andrebbero censurate o tolte dalla televisione.
A voi la scelta!
Lara Ceroni
20/06/2017
2 commenti
Notevole
Grazie molte